mercoledì 6 febbraio 2013

La percezione della giornata

Quante volte sentiamo dire "non ho tempo",  " non faccio in tempo",  "non mi basta il tempo"..... Se fermassimo 10 sconosciuti per strada, sempre che ci diano retta, vista la corsa concitata, e chiedessimo: come e' organizzata la loro giornata? Quali sono le cose urgenti da fare? Quali invece le cose importanti? Probabilmente si fermerebbero un istante e guardandoci ci riempirebbero di una lista infinita di cose, ansimando e percependo un tempo che non basta, trasmettendo uno stato di ansia, accelerando il respiro e scappando via confuse .... alla rincorsa del minuto perduto.
Ora faccio un'altra domanda: quali sono le cose importanti che avete da fare oggi? Ed ancora: quali sono invece quelle cose che ritenete urgenti ed improrogabili?
Ci svegliamo al mattino ed il nostro cervello comincia ad elaborare, a livello conscio, un business plan per la giornata, siamo talmente presi dalle cose da fare che irrompono come lampi nella mente e si intrecciano in un groviglio di pensieri sovrapposti  che per noi diventa inevitabile perderci nella confusione del  “non mi ricordo”.
 La nostra mente logica, in quanto tale, ha un'organizzazione consequenziale; uno schema ben preciso ed è in grado di elaborare dei concetti chiari e ben delineati, espressi in ordine cronologico. Ma come faccio a dare un senso? A creare un business plan mentale? È gli "imprevisti"? Il traffico .... I ritardi? Che stress!! Oddio come faccio?!!
Seguendo la nostra giornata arriviamo in ufficio o al lavoro già provati e proiettati sulle cose urgenti; i colleghi ed il capo ci sollecitano continuamente: "e' urgente, lo voglio fra un'ora!"... L'ansia aumenta, sono solo le 10 del mattino e già i livelli di stress sono insopportabili, le cose da fare si moltiplicano, il cervello e' una matassa, e con gli occhi sbarrati reagiamo nervosamente, ci arrabbiamo con i colleghi, accusiamo il capo: "malvagio!".
Le nostre emozioni sono confusamente proiettate nel futuro, ci sbrighiamo, ci agitiamo, non siamo a nostro agio, pensiamo alla spesa, a cosa preparare per cena ad arrivare in tempo dai bambini e poi le variabili: la sarta, il dottore... come dentro un mulinello ci sentiamo risucchiati, non sappiamo come procedere ci sentiamo tirati da una parte all'altra come una pallina da tennis, non sopportiamo più nessuno ed il desiderio più grande rimane andare a dormire ... finalmente ci fermiamo!  Questa rappresentazione un po' colorita ed esasperata della realtà dove assumiamo spesso un atteggiamento nevrotico e rabbioso, con relativa percezione negativa sull'esterno, innesca una serie di inevitabili conseguenze per effetto delle quali; il capo non mi sopporta, i colleghi mi evitano, gli amici non mi chiamano più, i figli dicono che urlo in continuazione ed il partner ha l'amante!
A questo punto starete sicuramente sorridendo .... sembra una vignetta ma....siamo sicuri di non appartenere al target? Oppure, vi sono dei momenti della nostra vita in cui ci riconosciamo in questo tipo di atteggiamento?

Cristiana





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