Quante volte
sentiamo dire "non ho tempo", " non faccio in tempo", "non mi basta il tempo"..... Se
fermassimo 10 sconosciuti per strada, sempre che ci diano retta, vista la corsa
concitata, e chiedessimo: come e' organizzata la loro giornata? Quali sono le
cose urgenti da fare? Quali invece le cose importanti? Probabilmente si
fermerebbero un istante e guardandoci ci riempirebbero di una lista infinita di
cose, ansimando e percependo un tempo che non basta, trasmettendo uno stato di
ansia, accelerando il respiro e scappando via confuse .... alla rincorsa del
minuto perduto.
Ora faccio
un'altra domanda: quali sono le cose importanti che avete da fare oggi? Ed
ancora: quali sono invece quelle cose che ritenete urgenti ed improrogabili?
Ci svegliamo al
mattino ed il nostro cervello comincia ad elaborare, a livello conscio, un
business plan per la giornata, siamo talmente presi dalle cose da fare che
irrompono come lampi nella mente e si intrecciano in un groviglio di pensieri
sovrapposti che per noi diventa
inevitabile perderci nella confusione del “non mi
ricordo”.
La nostra mente logica, in quanto tale, ha
un'organizzazione consequenziale; uno schema ben preciso ed è in grado di
elaborare dei concetti chiari e ben delineati, espressi in ordine cronologico.
Ma come faccio a dare un senso? A creare un business plan mentale? È gli
"imprevisti"? Il traffico .... I ritardi? Che stress!! Oddio come faccio?!!
Seguendo la
nostra giornata arriviamo in ufficio o al lavoro già provati e proiettati sulle
cose urgenti; i colleghi ed il capo ci sollecitano continuamente: "e'
urgente, lo voglio fra un'ora!"... L'ansia aumenta, sono solo le 10 del
mattino e già i livelli di stress sono insopportabili, le cose da fare si
moltiplicano, il cervello e' una matassa, e con gli occhi sbarrati reagiamo
nervosamente, ci arrabbiamo con i colleghi, accusiamo il capo:
"malvagio!".
Le nostre emozioni sono confusamente proiettate
nel futuro, ci sbrighiamo, ci agitiamo, non siamo a nostro agio, pensiamo alla
spesa, a cosa preparare per cena ad arrivare in tempo dai bambini e poi le
variabili: la sarta, il dottore... come dentro un mulinello ci sentiamo
risucchiati, non sappiamo come procedere ci sentiamo tirati da una parte
all'altra come una pallina da tennis, non sopportiamo più nessuno ed il
desiderio più grande rimane andare a dormire ... finalmente ci fermiamo! Questa rappresentazione un po' colorita ed
esasperata della realtà dove assumiamo spesso un atteggiamento nevrotico e
rabbioso, con relativa percezione negativa sull'esterno, innesca una serie di
inevitabili conseguenze per effetto delle quali; il capo non mi sopporta, i
colleghi mi evitano, gli amici non mi chiamano più, i figli dicono che urlo in
continuazione ed il partner ha l'amante!
A questo punto
starete sicuramente sorridendo .... sembra una vignetta ma....siamo sicuri di
non appartenere al target? Oppure, vi sono dei momenti della nostra vita in cui
ci riconosciamo in questo tipo di atteggiamento?
Cristiana
Cristiana
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